RIVISTA DI CULTURA INFORMATICA EDITA DA

NUMERO 60 – 2015

EDITORIALE

Il futuro del lavoro nella nuova società digitale

Bruno Lamborghini (Presidente AICA)

Un recente saggio di Bryniolfsson e Mc Afee “The Second Machine Age” ha aperto un grande dibattito a livello mondiale sulla rivoluzione digitale. C’è un punto importante del lavoro di Bryniolfsson e McAfee quando si afferma che mentre la prima età delle macchine ha portato alla sostituzione del lavoro manuale con robot, la seconda età porta alla sostituzione del lavoro intellettuale, dei knowledge workers con nuove forme di robotizzazione. E questo preoccupa, in particolare perché non si tratta solo di robot al posto di persone, ma di cambiamenti disruptive in tante attività.
Non vi è dubbio che si crea la necessità di formare nuove conoscenze, nuove competenze e professioni, grazie alle nuove opportunità offerte dalle nuove applicazioni del digitale. Una attenzione particolare è oggi rivolta a quanto l’innovazione delle tecnologie digitali stia modificando profondamente l’organizzazione, i modelli di business e di gestione della produzione manifatturiera.
In AICA è stato avviato con successo un Osservatorio sulla Fabbrica Digitale mettendo assieme il mondo innovatore dal basso come i Fab Lab o Hub innovativi e startup con artigiani e piccole imprese per dialogare e capire assieme come affrontare le nuove tecnologie, ad esempio Additive Manufacturing, l’Internet of Things, i flussi informativi della value chain.
Lo sviluppo di nuove competenze in grado di affrontare la rivoluzione digitale che sta modificando economia e società, scuola, lavoro, imprese e istituzioni, comportamenti sociali non è una opzione che si può o non si può accettare. E’ una strada che deve essere percorsa non rinviando il problema, ma muovendosi come sistema perché l’integrazione delle reti in tutte le attività richiede di operare come sistema.


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